interpretava un commerciante di salumi
«Ragazzi della III C», addio al cummenda
È morto Guido Nicheli, ha dato volto all'indimenticabile Zampetti e a tanti personaggi della commedia italiana
MILANO - Ha dato il suo volto a Camillo Zampetti, il «cummenda» milanese della fortunata serie «I ragazzi della III C». Guido Nicheli è morto domenica pomeriggio all'ospedale di Desenzano del Garda per un ictus. Stempiato, aitante, baffi folti, interpretava un commerciante di salumi, diventato in breve uno streotipo di successo, con tanto di fan club. Ha fatto anche il comico, col nomignolo di Dogui, e aveva una grande passione per la recitazione sin da quando lavorava come odontotecnico insieme al cugino dentista. Ed è proprio in quello studio che un giorno ha ricevuto la telefonata di Enrico Vanzina che voleva proporgli quel personaggio, fatto su misura per lui. Partì quindi per Roma, dove venne girata la puntata numero 0 dei «Ragazzi della III C». Un successo annunciato: a fine anni Ottanta ne furono realizzate ben tre serie.
IL SUCCESSO - Da allora per «Il Zampetti» è una serie lunghissima di nuove commedie all'italiana, dalle varie «Vacanze» dei fratelli Vanzina (da «Vacanze di Natale» del 1983 a «Vacanze sulla neve» del 2000) sino ai film con Paolo Villaggio («Fantozzi 2000 - La clonazione»), mentre prima dell'exploit televisivo aveva già partecipato a «Una vacanza bestiale», «Eccezzziunale veramente», «Viuuulentemente mia», per arrivare a «Sapore di mare». Nicheli amava il suo cummenda ma ricordava sempre un film in particolare, «Lo scemo di guerra» di Dino Risi, il suo unico ruolo drammatico (in cui è doppiato in siciliano), grazie al quale arrivò al Festival di Cannes. Lo sguardo intenso, serio nelle sue iperboli verbali su soldi e cose da comprare, gioielli per tacitare la moglie, maiali, ma più spesso maiale, ovvero donne e amanti, Nicheli aveva una gestualità originale, vera caratteristica del personaggio assieme all'inflessione tipicamente lombarda.
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