martedì 3 giugno 2008

Il nome della Sega - Capitolo 16 (Era ora!)

Rimasto senza fiato dalla rivelazione sull'identita' della creatura non riuscii a proferire altra parola ne a fare alcun movimento, tanto che Crono mi giro' le spalle dirigendosi verso un angolo della cella, si sedette e cominciò a seborrare.
Cercai di farmi forza e buttai li un amichevole:
- Crono, tua madre è puttana.
- E allora ? - rispose lui con fare neutro
- Allora lei è puttana e tu sei un fallito - feci con voce atona.
- Beh questo che c'entra ? non mi stai dicendo delle novità, STAI SOLO CONSUMANDO IL MIO TEMPO - si imbizzarri l'essere sesborrante.
- Calmati. Lo so. Ma c'è qualcuno che ha bisogno di te e al quale tu non puoi fare a meno di dar retta. Sto parlando dei tuoi vecchi amici.
- TI HO GIA' DETTO CHE IO NON HO AMICI! - urlo' la cosa.
- Non è vero. E lo sai bene Patrizio. Chi ha fatto quei fotomontaggi che ancora ogni tanto guardi ? Chi ti ha preso per il culo insegnandoti a sorridere sotto a quella sporca barba del cazzo ? Chi ti canzonava in merito alla tua panda dalla quale piu' volte è stata rubata l'autoradio ?
Crono si fece pensoso e nei suoi occhi si accese un barlume di comprensione.
- Devi aiutarmi ad uscire di qui e a salvare riciard. Devi dare un senso alla tua insipida vita! Vieni con me e cercheremo di uscire vivi da questo monastero! - insistei con foga.
Poi mi concentrai, feci appello alla Forza dentro di me e cercai di deviare gli sporchi, merdosi pensieri dell'abominevole creatura del cazzo.
Crono fu sopraffatto, si alzo' a fatica e disse:
- Questo non è un monastero. In realtà è una setta di adoratori del Dio Penathor. Un essere abominevole cazzotropomorfo che dalla notte dei tempi si incula ogni forma di vita che gli capiti a tiro. E io sono stato abbastanza inculato per il momento. Ti aiutero' nell'impresa come mi chiedi. Il mio raziocinio è al tuo servizio.
Detto questo si accuccuio' e si mise ad esaminare un vecchio lettore di floppy disk da 5 e 1/2 arrugginito che ad una prima occhiata non avevo notato. Osservando con piu' attenzione vidi nella semioscurità della stanza diversi piccoli apparecchi elettronici sparsi qua e la sul pavimento. Probabilmente i finti monaci usavano Patrizio per riparare i loro vetusti supporti informatici.
Crono prese in mano l'oggetto, lo accarezzo e comincio' a mormorare:
- bene... l'alimentazione sembra tenere... i fusibili sembrano apposto... eppure la griglia di destra non va... potrebbe essere questa resistenza.... ecco!
Improvvisamente una lama di luce si erse dalla feritoia del vecchio lettore. Gli occhiali di crono brilarono sinistramente e un folle sorriso gli apparve in volto.
- UGUEEAR UGUEARR, MI SONO ROTTO I COGLIONI DI STARE QUI DENTRO, E' ORA DI VENDETTA!!!
Con il lettore laser in mano si sedette su una sedia a rotelle motorizzata e si avvicino' alla porta. Pratico' un foro con la lama di luce e la porta cadde pesantemente indietro.
Mi scostai appena in tempo.
- Crono per dove ci conviene andare ? Hai idea di dove possano essere gli altri ?
- Se i monaci hanno capito che state cercando di portare via un accolito la pena sara' quella capitale. Quindi se i tuoi amici sono ancora vivi possono solo essere nella sala dei sacrifici.
Detto questo diresse la carrozzella verso il muro, dalla parte opposta alla quale ero entrato e comincio' a scavarlo utilizzando la sua arma laser. Al di la della parete c'era uno stretto cunicolo e Crono vi si introdusse. Lui sulla carrozzella ci stava appena appena, io dovetti chinarmi per seguirlo. Crono si volto' e disse:
- Non dobbiamo fare nessun rumore o ci scopriranno! Questo è un condotto di areazione che porta alla sala del Dio Penathor.
Annuii con serieta'.
Crono mise la prima alla sua carrozzella e si avvio, ma qualcosa ando' storto. Il motore elettrico emise un sibilo altissimo e il veicolo parti' a razzo nel condotto. Crono si mise a urlare
- L'AVEVO RIPARATA, AVEVO SISTEMATO QUESTO PROBLEMA, AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
Le sue urla si persero nell'oscurita' e imprecando cercai per quanto possibile di correre per tenergli dietro.

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