giovedì 24 aprile 2008

Retrocopertina - La critica sull'autore

Lysketto dei Lysketti aka Liskuberto "Eco in Culo"

Pippe, pippe e ancora pippe. Un pene martoriato dalle stigmate della passione. Si riverbera attraverso molteplici espressività volte a veicolare un vissuto personale che si estrinseca grazie ad una dimensione artistica imprevedibilmente accesa. Le chiappe maschili marchiate dal rosso vigoroso, si aprono nel mostrare una corporeità anche interiore, fonte inesausta di tormenti introspettivi. Il trancio di pene deformato appare improvviso dalla neutralità del fondo che ne amplifica la portata significativa e cerca un’alleanza sensoriale estrinseca. L'arte di Lysketto dei Lysketti aka Liskuberto Eco in Culo trapassa la nozione ristretta di forma superandola in nome di un gesto espressionista che si allarga a nuovi campi di conoscenza anatomica e contamina il derma attraverso quelle alte razioni metamorfiche tipiche di quel vissuto ambiguo proprio del mondo contemporaneo.
È la sega, esperienza fondante dell’esistenza la vera protagonista del suo lavoro poetico: un sentimento inteso non soltanto in senso strettamente erotico ma anche nelle sue componenti più intime e raccolte.
Risulta lo strumento comunicativo più appropriato per rilevare mappature esistenziali ed esistenti proprie della passione sublimata ed intercettata dalla dimensione analmente aggressiva. Contro la mercificazione del corpo visto come feticcio s’innalzano prepotentemente queste rappresentazioni sanguigne dal sapore evocativo e conturbante, una sorta di sovversione ai canoni estetici della sensualità imposti dalla società del consumismo sfrenato e asessuato, un ritorno ai sensi originari, ad una primordialità estrema, ad una dimensione carnale e cruda, dal risultato allucinato ed estremamente terribile.

3 commenti:

Rici ha detto...

Grande Pizzy, la trovo molto profonda e delicata.

Sinceramente parlando non ci ho capito un cazzo. :)

Anonimo ha detto...

Eh..nemmeno io che l'ho scritta

Anonimo ha detto...

eh?cosa?