lunedì 21 aprile 2008

Il nome della Sega - Capitolo 6

Dovetti sudarmi l'uscita dal convento e non fu affatto facile. La confraternita era formata da degli accoliti robusti e dotati di sorprendenti qualità. La cosa che riuscì a salvarmi, quando ormai ero con le spalle al muro, fu l'affermazione che non ero un fedele ma solo un visitatore. Fratello Bukkake mi venne in soccorso avvalorando la mia tesi e massaggiandoselo vistosamente, cosa che fece spostare l'attenzione dei barbari da me a lui.
Fuori la strada era deserta e il chiarore della luna proiettava ombre turgide sull'antico pave'. Come diavolo potevo fare a salvare Riciard da quella che, a mio avviso, non poteva essere la giusta strada per lui?
Come potevo levarlo da quel turbinio di lussuria che sapevo averlo colto alla sprovvista da dietro?
Sebbene sapessi che Riciard fosse un ragazzo fragile e dedito alle speculazioni filosofiche e filologiche non potevo ammettere che avrebbe trascorso il resto della sua vita a farselo dare al culo dai suoi nuovi spietati amici. Me lo figuravo legato in sala mensa, adoperato dai confratelli e poi gettato in un angolo come un fazzolettino tempo.
Non potevo permetterlo.
Se non altro dovevo questo a Riciard.

"Filippo, sono io, il LisC. Devi chiamare Wizzi e venire subito qui, Riciard è nei guai"

La mia voce era sicura, sapevo che potevo contare su Fill e Wiz, loro erano gli unici in grado di darmi l'appoggio di cui avevo bisogno per far tornare in se Riccardo. Raccontai tutto a Filippo che con un "Si Lici, finisco di radermi il pube e sono da te" mi fece capire che sarebbe venuto quanto prima in mio soccorso.
Attesi poco, probabilmente era solo una spuntatina quella di Filippo. Sapevo che ogni giorno lui cominciava dai capelli, passava alla barba e finiva con l'uccello.
Ed ecco che li avevo d'innanzi. I miei vecchi amici di tante scorribande nei locali romagnoli. Le loro facce smunte, le occhiaie pronunciate di chi della sega fa un nobile rito religioso e le cui mani sono malferme e con calli da muratore extracomunitario.
La particolare assimmetria del corpo faceva si che il braccio destro fosse piu' grosso del sinistro.
Wizzi dei due era il piu' basso. Evidentemente quello che le seghe aveva cominciato a farsele prima e piu' selvaggiamente.
Filippo dal canto suo mi ricordava Toki, il fratello di kenshiro. La sua attivita' sessuale sfrenata gli aveva minato il fisico a tal punto da farlo apparire molto piu' vecchio di quello che in realta' era.
Gli feci un gran sorriso e mi grattai le palle in segno di benvenuto.

"Lysk siamo venuti il prima possibile e volevamo dirti che..." fece Filippo
"..tua madre è talmente puttana che le nostre due lavorano per lei" concluse Wizzi.
"Ragazzi..lo so". Sorrisi di rimando "ma non possiamo stare qui a far pompini agli specchietti delle auto parcheggiate. Riciard in questo preciso momento potrebbe essere inculato da.."

Un urlo gutturale proveniente dal monastero interruppe la mia frase prima che potessi concluderla. Tutti e tre ci voltammo verso le alte mura e sussurrai "dobbiamo entrare, il suo retto non durera' ancora a lungo. Seguitemi".

9 commenti:

Rici ha detto...

Posteriormente avverto una certa perturbazione nella forza.

Anonimo ha detto...

LISA: è TROPPO BELLO!!
HO LE LACRIME AGLI OCCHI NEL LEGGERLO!! :)

Anonimo ha detto...

Grazie Lisa,

ma chi sei :?

Anonimo ha detto...

Indovina :>

Rici ha detto...

Ho capito.... è la madre di Pizzy

Rici ha detto...

Benvenuta tra noi Lisa! non so se però Pizzy sarà contento ;)

Mr Brix ha detto...

Lisa, quando scriverai qualcosa sulla falsa riga de "Il nome della sega"?

Anonimo ha detto...

...

Anonimo ha detto...

LISA: SCUSATE IL RITARDO ..PURTROPPO NON SONO COSI BRAVA NEL SCRIVERE QUALCOSA SULLA FARSA RIGA DI UNA COSI GRANDE OPERA COME " IL NOME DELLA SEGA"...
MI LIMITERO' A LEGGERE E COMMENTARE..!