lunedì 12 maggio 2008

Il nome della Sega - Capitolo 13

Aprii gli occhi e ci misi un po' ad abituarmi alla semioscurita' della stanza.
Capii di trovarmi in quello che, un tempo, doveva essere stato un passaggio segreto utilizzato per garantire riservatezza a qualche antico personaggio di potere.
Di questi sistemi, in voga nel tardo medioevo, avevo avuto modo di fare esperienza quando, ancora inesperto delle cose della vita, avevo fatto visita a quella che un tempo fu la dimora degli antenati di wizzY. Il ben noto Maniero di Colle Pompin Col Botto, sito sulle alture circostanti la ridente cittadina di Modena.
Wizzy in persona, novello cicerone estremamente competente, mi aveva fatto notare l'antico passaggio che i suoi avi usavano quale via di fuga ideale dalla vita mondana per rifugiarsi nella cosi' detta "Sala delle Seghe". Tale sala, nella quale ancora regnava uno spiacevole odore, era dotata di espliciti quadri di maestri pittori e ricca di fazzoletti umidificati. Gonfio d'orgoglio WizzY mi spiego' che quello era un luogo di svago nel quale i suoi progenitori praticavano la "noble art" in ore di beata solitudine.
L'ambiente in cui mi trovavo ora era invece ben diverso. La piccola stanza doveva essere l'anticamera di alcune celle nelle quali venivan rinchiusi dei prigionieri. Vi erano 4 porticciole con vecchie porte di legno e con delle antiche grate arrugginite. In tre di esse non vi era che polvere e catene arrugginite. In una invece notai con orrore vi era ancora un occupante vivo.
- Ehi che ci fa lei qui ? - domandai all'individuo ranicchiato nell'angolo della buia stanza.
- Ma chi cazzo sei ? LASCIAMI STARE ! IO NON VOGLIO AVERE GENTE INTORNO! VATTENE!!! - mi assali' verbalmente il prigioniero.
Ero basito, come poteva una creatura come quella, imprigionata da talmente tanto tempo, voler stare ancora piu' isolata ? Esitai. L'altro si alzo' e notai il luccichio di sporchi occhiali e la presenza di un'incolta barba.
- Senta, se vuole posso farla uscire da li, ci metto un attimo a sfondare questa porta - insistei
- Ughueearr - Fece di rimando l'ominide
- KARL HEINZ RUMENIGGER, HAIL JUDEN RAUS
Fui folgorato. Ora capivo. Mi trovavo di fronte a quello che, un tempo, era stato Patrizio Cronetti.

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